Alle cinque del mattino Pier Paolo Pasolini e la madre Susanna fuggono in treno da Casarsa alla volta di Roma. Si stabiliranno inizialmente in piazza Costaguti, nel ghetto ebraico. Mentre la madre trova lavoro come governante, Pier Paolo si dedica alacremente alla scrittura. Tra le molte opere aperte c’è anche Il sogno di una cosa, per la quale continua a documentarsi a distanza chiedendo agli amici friulani informazioni e ricordi sulla rivolta contadina che costituisce uno dei nuclei tematici del libro.
In stato di quasi-indigenza, prova a guadagnare qualche spicciolo come comparsa a Cinecittà; fa il correttore di bozze per un quotidiano; tenta di proporsi come insegnante privato per qualche ripetizione; vende i propri libri alle bancarelle. L’ambiente romano, la sua sfacciataggine erotica, colpiscono nel profondo l’uomo abituato alla sensualità pastorale e sospesa della campagna friulana. Quella Roma così viva e selvaggia lo porta a scrivere le prime frasi di Ragazzi di vita. Conosce i poeti Sandro Penna e Giorgio Caproni, poi Attilio Bertolucci, Giorgio Bassani e molti altri letterati dell’ambiente romano.
A dicembre, presso la pretura di San Vito, si celebra il processo per i fatti dell’anno precedente. L’accusa di corruzione di minori è decaduta per mancanza di querela, mentre quella per atti osceni è rimasta in piedi e porta a una condanna a tre mesi con sospensione condizionale della pena.

Contesto storico

Il 9 gennaio a Modena, durante uno sciopero dei metalmeccanici delle Fonderie Riunite indetto dalla CGIL, le forze di polizia uccidono sei operai e feriscono all’incirca duecento manifestanti (Eccideo delle Fonderie Riunite). Nel meridione d’Italia, ampie manifestazioni e l’occupazione di territori di proprietà dei latifondisti da parte dei contadini, dà impeto a una serie di proteste diffuse anche nel Settentrione. Il governo dà mandato di reprimerle con qualsiasi mezzo. In agosto viene istituita la Cassa del Mezzogiorno, un ente pubblico pensato per favorire lo sviluppo del Meridione. Nella notte tra il 26 e il 27 agosto si toglie la vita Cesare Pavese. Sul piano internazionale il 1950 è l’anno dello scoppio della Guerra di Corea a seguito dell’invasione della Corea del Sud, alleata degli Stati Uniti, da parte dell’esercito della Corea del Nord comunista.