Pasolini frequentò la terza elementare a Sacile; nella cittadina bagnata dal Livenza il piccolo Pier Paolo fa fruttare per la prima volta il suo istinto poetico, come lui stesso ricorda nell’introduzione Al lettore nuovo che mette a capo della raccolta Poesie, edita da Garzanti nel 1970: «Io non ho cominciato a scrivere versi con Le ceneri di Gramsci, ho cominciato molto prima ed esattamente nel 1929 a Sacile, quando avevo sette anni appena compiuti». (cfr. P.P. Pasolini, Poesie, Milano, Garzanti, 1970).

Contesto storico

L’11 febbraio 1929 il regime fascista e la Santa Sede firmano i Patti lateranensi, ovvero l’accordo di conciliazione tra Stato e Chiesa che pone fine alla “questione romana” pendente dal 1870. I Patti, oltre a sancire la sovranità della Santa Sede sullo Stato della Città del Vaticano, proclamano tra le altre cose la religione cattolica apostolica romana «sola religione dello Stato»; riconoscono gli effetti civili del sacramento del matrimonio; stabiliscono l’obbligo dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole. Nello stesso anno, una terribile ondata di freddo – ricordata anche da Federico Fellini in Amarcord (1973) – colpì in maniera particolarmente dura il nord-est, mettendo in ginocchio a esempio la coltivazione dell’ulivo sul Friuli collinare.